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Il cibo è piacere

Nella moda delle ricette “senza“, questa foto di qualche mese fa scattata tra una posa seria e l’altra, vi fa capire quanto appagamento possa venire dai dolci “senza”.
Il cibo è piacere e, a meno che non soffriate di patologie in cui il controllo degli zuccheri è funzionale ad un obiettivo di salute (ma anche qui ci sarebbe da parlarne), sappiate che gustare una fetta di torta o riscaldarvi con una tazza di cioccolata calda o coccolarvi con un tè e biscotti, non va contro i principi di una sana alimentazione. Sana per il vostro corpo, in quanto bilanciata nei nutrienti, ma anche tale da permettervi una vita felice.
E invece quante volte avete pronunciato o ascoltato frasi come “da domani basta dolci”?
Assolutismi come questo ricorrono spesso nella “cultura della dieta” in cui ci sono cibi permessi e cibi vietati. La cultura della dieta, derivante dalla ricerca della magrezza a tutti i costi, impone regole, divieti, obblighi, tutto finalizzato al controllo del peso.
Il business delle diete, dei pasti sostitutivi, degli integratori si è sviluppato grazie a un forte disagio generato dalla ricerca di un corpo “conforme”. Purtroppo, nel lungo termine, dopo un breve dimagrimento, è spesso l’opposto ciò che accade: il peso risale.
Manipolare il peso corporeo attraverso la restrizione determina la perdita dell’equilibrio: fisicamente e psicologicamente la fame registrata dal nostro cervello determina una risposta biologica di sopravvivenza alla carestia: la mente pensa continuamente al cibo, il corpo cerca il cibo.
Da trent’anni gli studi scientifici ci dicono che le diete restrittive fanno ingrassare, ed è proprio la ciclicità di perdita e aumento di peso ad essere un fattore di rischio per la salute.
Recuperare un approccio intuitivo rispetto ai propri bisogni alimentari permette di ritrovare il proprio “peso di equilibrio” insieme al piacere di mangiare.
Che incontri famiglie, ragazzi, adulti è questo che mi guida nel lavoro di tutti i giorni: affiancare le indicazioni delle evidenze scientifiche ad un lavoro di ascolto del corpo per riportare l’equilibrio a tavola. E di conseguenza nel corpo.

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